Oggigiorno, Internet ha un ruolo centrale nella vita di ciascuno di noi. Informazioni, acquisti, pratiche burocratiche, lavoro, interazioni sociali, film e serie televisive, musica: sono tantissime le cose per le quali utilizziamo il web, con risparmio di tempo, soldi ed energie. Per questa ragione, è essenziale investire seriamente su un web accessibile.
Il diritto ad Internet sta entrando a far parte delle carte costituzionali di molti Paesi e, negli anni scorsi, un percorso in questa direzione è stato intrapreso anche in Italia, giungendo alla definizione della “Dichiarazione dei Diritti in Internet“, documento nel quale si legge, tra l’altro:
L’accesso ad Internet è diritto fondamentale della persona e condizione per il suo pieno sviluppo individuale e sociale. Ogni persona ha eguale diritto di accedere a Internet in condizioni di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e aggiornate che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale.
Abbiamo parlato anche qui di iniziative volte a garantire un web accessibile a tutti gli utenti. Pochi giorni fa, il Parlamento Europeo ha approvato, a larghissima maggioranza, la “Direttiva sull’accessibilità del web“, una norma che, nello specifico, mira a consentire a tutti, incluse persone anziane e con forme di disabilità, di accedere facilmente al web, con particolare attenzione ai siti della pubblica amministrazione.
La direttiva si applica, in particolare, ai siti web e alle app per dispositivi mobili di: amministrazioni pubbliche, tribunali, dipartimenti di polizia, ospedali pubblici, università e biblioteche. Questi enti saranno tenuti a fornire e aggiornare regolarmente una “dichiarazione di accessibilità particolareggiata” sulla conformità alla direttiva dei loro siti web e applicazioni mobili, includendo una spiegazione su quelle parti di contenuto non accessibili e motivandone le ragioni. Inoltre, gli utenti dovranno avere la possibilità, attraverso un meccanismo di feedback, di segnalare eventuali problemi e richiedere informazioni sui contenuti non accessibili.
Una misura sempre più necessaria, considerato che, ad oggi, nella UE ci sono circa 80 milioni di persone con una qualche forma di disabilità o difficoltà ad accesso al web. La direttiva entrerà in vigore entro 20 giorni dall’approvazione e gli Stati membri avranno, da allora, 21 mesi di tempo per adeguarsi. Trascorso quest’arco di tempo, entro un anno, tutti i nuovi siti web delle amministrazioni pubbliche messi online nella UE dovranno essere accessibili. Per i siti già esistenti, ciò dovrà avvenire entro due anni, per le app mobili entro 33 mesi.
Tempi non brevi, certo, soprattutto se consideriamo quanto rapidamente si evolve il web. Ma questa direttiva rappresenta comunque un importante passo avanti verso un web accessibile a tutti, frutto dell’impegno in tal senso da parte dell’EDF (European Disability Forum).