Specialisterne: la diversità come risorsa

Stella Arcà - Specialisterne

Stella Arcà, Business & Marketing Manager di Specialisterne Italia

A settembre, sono stata invitata alla presentazione del nuovo numero del magazine “Divercity”, che ospitava, tra i vari articoli, l’intervista che avevo rilasciato ad Elena Belloni sul tema disabilità e lavoro. In quell’occasione, ho potuto conoscere varie aziende ed associazioni impegnate sul fronte dell’inclusione a tutti i livelli e in tutti i campi. Tra le tante, quella che mi ha colpita di più è stata Specialisterne, azienda che si occupa di formare e aiutare persone con disturbi dello spettro autistico o sindrome di Asperger a trovare lavoro ed inserirsi efficacemente in azienda. Così, finita la presentazione, mi sono subito messa in contatto con Stella Arcà, Business & Marketing Manager della sede italiana, chiedendole di raccontare a Move@bility qualcosa di più sull’azienda per la quale lavora. Ed ecco la nostra chiacchierata.

Com’è nata l’idea di dare vita a Specialisterne?

Grande tenacia, estrema precisione e ottima memoria sono abilità preziose per il settore IT, nonché naturalmente presenti nelle persone con disturbo dello spettro autistico. Thorkil Sonne, impiegato in un’azienda informatica in Danimarca, se ne rese conto per la prima volta nel 2004, quando, di ritorno da un viaggio in Europa con la famiglia, vide il figlio con sindrome di Asperger disegnare in autonomia la cartina stradale, completandola con 150 caselle e 500 caratteri alfanumerici senza avere l’originale sotto gli occhi. Profondamente colpito, Sonne decise di puntare tutto su questo incredibile potenziale inespresso: è così che chiese le dimissioni, mise un’ipoteca sulla casa e fondò Specialisterne, “Gli Specialisti” in danese, un’agenzia per il lavoro con l’obiettivo ambizioso di valorizzare le grandi capacità delle persone con autismo e dar loro un concreto futuro lavorativo.

Quali servizi offre l’azienda ai candidati con autismo?

Specialisterne offre un percorso formativo di quattro mesi full-time, completamente gratuito e personalizzato, al fine di creare un profilo specifico e in linea con le esigenze aziendali del settore amministrativo e dell’information technology. La formazione persegue due obiettivi: tecnico, con l’insegnamento di nozioni come software testing e strumenti specifici utili al lavoro, e socio-lavorativo, con colloqui individuali e di gruppo per aiutare la risorsa nelle difficoltà e abituarla ad un contesto lavorativo. L’obiettivo principale del corso è offrire alla risorsa una carriera professionale. Una volta che la risorsa viene inserita, la figura del tutor diventa un ponte con l’azienda e regola tutti gli adattamenti necessari per garantire qualità e rendimento di ottimo livello.

Come avviene il contatto con le aziende potenzialmente interessate ad assumerli?

Ci rivolgiamo principalmente alle Risorse Umane delle aziende per offrire i nostri talenti. A volte, ci contattano direttamente perché hanno letto di noi su qualche articolo o ci hanno conosciuto ad un evento, altre volte li contattiamo noi direttamente, offrendo l’opportunità di fare parte di questo progetto di diversità e inclusione.

Da quanto tempo Specialisterne opera in Italia e quante persone ha aiutato a trovare un lavoro, finora?

Siamo presenti in italia da 2 anni e, fino ad adesso, abbiamo aiutato 25 persone con autismo a iniziare una carriera professionale presso 8 clienti diversi. come Everis o Flex.

Un consulente Specialisterne al lavoro

Un consulente Specialisterne al lavoro

In quali settori operano le aziende alle quali proponete i lavoratori che si rivolgono a voi?

Collaboriamo con tutte le aziende che hanno bisogno di servizi informatici o amministrativi. Principalmente, quindi, si tratta di aziende operanti nel settore dell’information technology, ma abbiamo anche clienti del settore bancario, farmaceutico, assicurativo che hanno bisogno dei nostri talenti.

Una volta inserito il lavoratore in azienda, come si svolge l’attività di supporto?

L’inserimento del consulente in azienda è una prima tappa importante di un percorso che si articola strada facendo. Il coach ogni settimana incontra il consulente, il manager e il team, supporta i vari attori con l’importante obiettivo di accompagnare il consulente nella propria carriera lavorativa, contribuendo a creare nell’ambiente circostante una sempre maggiore consapevolezza, fornendo strumenti alle parti che permettano la realizzazione di un percorso che risulti funzionale per tutti.

Come possono contattarvi i candidati interessati o i loro familiari? 

Possono contattarci inviando una mail a contatto.it@specialisterne.com, in modo che in base alla persona, alla richiesta e alla situazione vengano ricontattati dalla persona di riferimento del nostro Team, che provvederà a fornire tutte le informazioni utili.

Quali sono i principali motivi di “resistenza” da parte delle aziende, quando proponete loro di assumere persone con autismo?

Il principale motivo di resistenza è la paura, poiché l’autismo è ancora poco conosciuto e ci sono molti stereotipi a riguardo. Cambiare la percezione dell’autismo fa parte della nostra missione ed è , per noi, una sfida molto importante, sulla quale lavoriamo ogni giorno.

In che modo siete riusciti a far superare loro queste resistenze?

Molte volte proponiamo alle aziende d’iniziare con piccoli inserimenti di una o due risorse e testare i loro talenti, in modo tale che si possano rendere conto da sole delle loro capacità. La maggior parte delle volte in cui abbiamo iniziato con un inserimento, l’azienda cliente ci ha richiesto sempre più risorse dopo un anno, dato il successo del progetto.

Un consulente Specialisterne al lavoro

Un consulente Specialisterne al lavoro

Puoi raccontarci un “caso di successo” a cui tenete in particolare?

Everis è l’azienda in Italia che ha assunto più persone con autismo attraverso Specialsterne. Ad oggi, la collaborazione con Everis ha aiutato 11 persone ad iniziare un percorso professionale. I manager affermano che l’inclusione di queste persone ha consentito all’azienda di cambiare la cultura aziendale. Le differenze sono azzerate, nel rispetto delle singole particolarità e nella valorizzazione della neurodiversità.

Guardando più in generale alla società, cosa si può fare, secondo voi, per riuscire a far cambiare la percezione- quasi sempre distorta- dei disturbi dello spettro autistico? 

Abbiamo bisogno che la società sia più informata sull’autismo: è per questo motivo che lavoriamo sulla consapevolezza delle aziende parlando con i loro dipendenti. Inoltre, le persone che collaborano con i nostri lavoratori possono vedere che le persone con autismo possono lavorare con un alto livello di qualità.

Quale consiglio daresti ad una persona con autismo che si rivolge a Specialisterne per trovare lavoro? 

Più che consigli cerchiamo di fornire costantemente feedback concreti e individuali su vari aspetti, dai comportamenti, ai punti di forza e critici, con focus sugli aspetti socio-lavorativi, perché spesso il feedback è ciò che manca a queste persone nelle precedenti esperienze formative e lavorative. E con la persona proviamo ad elaborare strategie ad hoc, che puntino alla crescita personale e professionale.

 

Grazie ancora a Stella Arcà per la disponibilità e in bocca al lupo a Specialisterne per questa missione davvero importante!

“Ascolta i miei passi”: l’autismo incontra il carcere

L’autismo è una malattia della quale, ancora oggi, si sa ben poco, sia per quanto riguarda le cause che, di conseguenza, quanto alla cura e, in generale, alle modalità più adatte per stabilire un contatto con chi ne è affetto. Le persone con autismo sono spesso vittime di pregiudizi e convinzioni errate (influenzate anche dal modo in cui questa condizione è stata spesso descritta dal cinema), nonché tenute in disparte perché “strane” (e, quindi, potenzialmente pericolose, secondo molti). Come capire l’universo di chi convive con l’autismo? Come creare vicinanza e dialogo? Il progetto “Ascolta i miei passi“, promosso dall’Associazione Ortica di Milano si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema, partendo dall’ascolto diretto dei protagonisti: le persone con autismo, che si raccontano a loro modo in brevi audio, consentendo così di conoscerne la quotidianità, il percorso di vita, i sogni, le speranze.

Ascolta i miei passi

In occasione della Settimana della Disabilità (dal 27 novembre al 2 dicembre), l’Associazione Ortica ha portato “Ascolta i miei passi” all’interno di un luogo che, nell’immaginario comune, rappresenta anch’esso un “mondo a parte”, nonostante si trovi nel cuore della città: il carcere di San Vittore. Grazie ad un accordo con la direzione del carcere, nei cinque incontri organizzati, i detenuti hanno potuto ascoltare in cuffia le storie raccontate direttamente dalle persone con autismo. Non solo: hanno anche avuto la possibilità di calarsi direttamente nella realtà delle persone narranti, indossandone simbolicamente le scarpe: quelle di bambini che hanno appena ricevuto la diagnosi, scarpe da ginnastica dell’adolescente che cammina cento mille volte avanti e indietro per scaricare l’ansia, o, ancora, le scarpe di un uomo che vorrebbe diventare protagonista della sua vita ma non ce la fa perché è vittima del pregiudizio.

Un tema, quello del pregiudizio, che accomuna persone con autismo- e persone con disabilità in genere- e persone detenute, in fondo. Basterebbe semplicemente conoscere da vicino queste realtà per rendersi conto che, in definitiva, le differenze sono molto meno marcate di quanto si creda. Ed è proprio questo il significato del nome scelto per il progetto “Ascolta i miei passi“. Come recita un proverbio dei nativi americani:

Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere mettiti le mie scarpe, percorri la strada che ho percorso io. Vivi il mio dolore, i miei dubbi, le mie paure, le mie risate. Ricorda che ciascuno di noi ha la propria storia. Quando avrai vissuto la mia vita, potrai giudicarmi

LEA 2017: ecco le novità per i disabili

La settimana scorsa, dopo 15 anni di attesa, sono stati approvati, attraverso un provvedimento firmato dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni,  i nuovi LEA (Livelli Essenziali d’Assistenza), vale a dire l’elenco aggiornato di tutte le prestazioni, servizi e attività che i cittadini hanno diritto a ottenere dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), allo scopo di garantire uniformità di trattamento, a tutti e su tutto il territorio nazionale.

LEA - ospedale

L’elenco dei LEA appena approvato include varie aggiunte alle prestazioni erogate dal SSN, in forma totalmente gratuita o pagando un ticket, tra le quali le vaccinazioni contro varie forme di meningococco, pneumococco e HPV e la procreazione medicalmente assistita eterologa. Modificato anche l’elenco delle malattie rare e di quelle croniche, con patologie come la celiachia che passano dal primo al secondo gruppo.

LEA - autismoI LEA appena approvati presentano novità anche per le persone con disabilità. Sta facendo discutere non poco il fatto che la sindrome di Down, fino ad oggi considerata “malattia rara” (cosa che determina l’esenzione totale dal pagamento del ticket per tutte le prestazioni sanitarie inerenti alla patologia) passa ora tra le “malattie croniche”, con la conseguenza immediata di restringere solo a chi ha avuto riconosciuta un’invalidità del 100% l’esenzione totale. Novità anche per le persone affette da autismo: accesso a cure più avanzate, maggiore impegno per l’inserimento e l’integrazione del bambino affetto da autismo nella vita sociale, attraverso un raccordo più forte tra assistenza sanitaria, scuola e famiglia.

Ma non è finita. I nuovi LEA ridefiniscono anche il nomenclatore protesico, vale a dire le protesi e gli ausili prescrivibili a carico (in tutto o in parte) del SSN per facilitare la vita delle persone con disabilità di vario tipo. Potranno essere prescritti, per esempio:

LEA - assistenza

  • ausili informatici e di comunicazione (inclusi i comunicatori oculari e le tastiere adattate per persone con gravissime disabilità);
  • apparecchi acustici a tecnologia digitale, attrezzature domotiche e sensori di comando e controllo per ambienti (allarme e telesoccorso);
  • posaterie e suppellettili adattati per le disabilità motorie, barella adattata per la doccia, scooter a quattro ruote, carrozzine con sistema di verticalizzazione, carrozzine per grandi e complesse disabilità, sollevatori fissi e per vasca da bagno, maniglioni e braccioli per il bagno, carrelli servoscala per interni;
  • arti artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.

Si parla già di una revisione dei LEA nelle prossime settimane: staremo a vedere!