Inclusive Job Day: un’opportunità per i talenti

Appartenete alle “categorie protette” e state cercando un lavoro? Segnatevi in agenda questo appuntamento: l’Inclusive Job Day, che si svolgerà a Milano, presso l’Acquario Civico, il prossimo 19 marzo, dalle 10 alle 15. L’evento, organizzato da Inclusive Mindset in collaborazione col Comune di Milano, offre la possibilità a persone appartenenti, per l’appunto, alle “categorie protette” (a causa di disabilità e non solo)  e a quelle di origine straniera la possibilità di farsi conoscere da aziende prestigiose, che potranno incontrare direttamente durante la giornata, sostenendo anche colloqui di lavoro.

Inclusive Job Day

Tra le aziende che hanno già confermato la propria partecipazione all’Inclusive Job Day di Milano: Apple, Alten, Ferrovie dello Stato, Mapei, Costa Crociere, Pirelli e Percassi. L’evento si rivolge sia a diplomati che a chi è in possesso di laurea e/o master, visto che i profili che le aziende desiderano incontrare vanno da quelli più idonei a ricoprire ruoli operativi o amministrativi a quelli più senior, anche con competenze manageriali.

come partecipare all’inclusive job day?

Per partecipare all’Inclusive Job Day, è necessario registrarsi gratuitamente sul sito di Inclusive Mindset, creare il proprio profilo inserendo tutte le informazioni richieste (né più né meno di ciò che fareste su un qualsiasi portale di offerte di lavoro, per intenderci) e confermare il tutto. Dopodiché, per iscriversi all’Inclusive Job Day, è consigliabile eseguire il logout dalla piattaforma, per poi rifare login e, selezionando la scheda “Eventi”, cliccare poi su “Iscriviti” in corrispondenza dell’Inclusive Job Day.

Inclusive Job Day

Come potete vedere dall’immagine qui sopra, per prepararsi all’evento, è possibile partecipare anche ad un’altra sessione (sempre previa iscrizione online), il 15 marzo, presso la Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, durante la quale gli esperti di Adecco guideranno i candidati con suggerimenti su come prepararsi adeguatamente al Job Day.

Un’opportunità da sfruttare, in un momento in cui, come dimostrano anche vari convegni ai quali ho avuto occasione di partecipare in queste settimane, sembra esservi maggiore attenzione, da parte delle aziende, verso i temi dell’inclusione e della valorizzazione della diversity, in tutte le sue accezioni: di genere, etnica, religiosa, relativa all’orientamento sessuale, all’età, alla nazionalità. Tra l’altro, una ricerca della società di consulenza Boston Consulting conferma che le aziende che abbracciano maggiormente la diversity sono anche quelle più innovative.

Inclusive job Day - Boston Consulting

Quindi, aggiornate il curriculum e registratevi subito! Ci vediamo lì?

Colloquio di lavoro e disabilità: come comportarsi?

Il colloquio di lavoro, lo sappiamo, è un’esperienza decisamente stressante per tutti, essendo carica di aspettative, speranze…e di una buona dose di ansia! Ma quando il candidato è una persona con disabilità all’ansia da colloquio si aggiunge un ulteriore disagio: “Come sarà accolta la mia disabilità? Dovrò parlarne? Se sì, in che termini e fino a che punto? Dovrò portare con me la documentazione?” e così via. Cerchiamo, quindi, di fare un po’ di chiarezza.

Disabilità: parlarne durante il colloquio o no?

Se la posizione per la quale ci si candida e si è stati chiamati per il colloquio è rivolta a persone appartenenti alle “categorie protette” (non so voi, ma io detesto quest’espressione: non sono un animale in via d’estinzione!), il selezionatore si aspetta, ovviamente, d’incontrare una persona con disabilità, quindi è normale che possa rivolgerci qualche domanda relativa alla nostra condizione, per capire se compatibile con l’attività richiesta dal ruolo in questione.  Non c’è nulla di strano o pregiudizievole, in questo. Anzi, è l’occasione giusta per fare presenti eventuali particolari esigenze (per esempio, se avremo bisogno di assentarci regolarmente per visite mediche o terapie, nel qual caso sarà opportuno richiedere i permessi previsti dalla legge 104/92) o porre domande più specifiche sull’attività quotidiana che ci si aspetta da noi. Ma niente paura: non sarà necessario violare la nostra privacy scendendo troppo nei dettagli della nostra patologia o storia clinica! Basterà spiegare brevemente se ci sono attività che non saremo in grado di svolgere e se, per esempio, avremo bisogno di strumenti o adattamenti alla postazione lavorativa.

quale documentazione portare al colloquio?

Come dicevamo, non è necessario arrivare al colloquio portandoci dietro tutti i faldoni contenenti i dettagli della nostra storia clinica (e meno male!). Può risultare utile, invece, portare con noi (oltre al curriculum e  all’eventuale altra documentazione professionale richiesta, naturalmente!):

Il resto è decisamente superfluo. Anche perché, proprio come accade a chiunque affronti un colloquio di lavoro, in quella sede al centro non dovrà essere la nostra disabilità o la storia clinica, ma le nostre competenze, esperienze ed aspirazioni.

Avete in programma un colloquio di lavoro nei prossimi giorni? In bocca al lupo e, magari, in fase di preparazione, date un’occhiata anche a questi consigli dei recruiter di Jobmetoo!