“…ma così è la vita!”: il design abbatte le barriere

associazioneA volte, bastano pochi accorgimenti per semplificare, di molto, la vita delle persone. Ciò vale, in particolare, per chi convive con una condizione fortemente invalidante, come, per esempio, quella che deriva dalla corea di Huntington, una malattia genetica neuro-degenerativa che ha effetti sulla coordinazione muscolare e porta ad un lento declino cognitivo. Proprio pensando a questo, AICH Onlus Milano, l’associazione che, dal 1979, riunisce i familiari di persone affette dalla malattia di Huntington, ha promosso “…ma così è la vita!, il progetto di Design For All in collaborazione con il Politecnico di Milano e con grandi nomi del design.

logo ma così è la vita

L’obiettivo è proprio quello di utilizzare creatività ed innovazione per realizzare oggetti utilizzabili nella vita di tutti i giorni, allo scopo di renderla più agevole, sia per i malati di Huntington che per i loro familiari e, di conseguenza, per tutti. Tra le varie iniziative previste dal progetto “…ma così è la vita!”, rientra Junior Design Contest Under 35, aperto a designer e architetti under 35 chiamati a progettare una particolare tavoletta del wc: un oggetto, questo, che, a chi non convive con la malattia, può apparire banale, ma che, se realizzato in modo più rispondente alle esigenze dei malati, può fare realmente la differenza.

Il contest, presentato a giugno, si concluderà con la premiazione il 3 dicembre, in occasione della Giornata Mondiale della Disabilità.

designer

come partecipare

La partecipazione al contest del progetto “…ma così è la vita!” è aperta a progettisti con età inferiore ai 35 anni (nati dopo il 2 novembre 1980), che potranno inviare i loro progetti, presentandoli nel modo che preferiscono, entro il 3 novembre 2016, seguendo le indicazioni contenute nel regolamento.

I lavori saranno esaminati da una prestigiosa giuria, costituita da esperti di design, rappresentanti di associazioni ed enti in prima linea nella lotta contro le malattie neurologiche e le barriere, che selezionerà i migliori.

racconti

Tutti i materiali selezionati saranno esposti in una mostra, che avrà luogo nel 2017, ed inclusi nel catalogo realizzato per l’occasione. La mostra raccoglierà anche gli oggetti di Design For All realizzati da alcuni designer famosi (detti “grandi matite“) per rappresentare la malattia di Huntington.

Inoltre, l’associazione AICH presenterà i migliori progetti ad aziende con le quali collabora, per valutarne la fattibilità. Gli introiti derivanti dalla vendita dei prodotti ritenuti idonei alla produzione industriale verranno divisi equamente tra il designer e l’associazione AICH Milano Onlus (che si impegna ad utilizzare i fondi raccolti in progetti di sostegno e supporto ai malati e alle famiglie coinvolte nella Malattia di Huntington). Tutti i progetti saranno lanciati sul mercato con il marchio “… ma così è la vita!”.

“Dialogo nel Buio”: non serve vedere per guardare lontano

Da dieci anni, l’Istituto dei Ciechi di Milano ospita “Dialogo nel Buio“, una suggestiva mostra/ percorso della durata di un’ora, immersi nella totale oscurità.

"Dialogo nel Buio"

Una mostra, quindi, nella quale i visitatori – accompagnati da un’esperta guida non vedente– possono esplorare gli ambienti (interni ed esterni) del percorso affidandosi a tutti i sensi, ad esclusione della vista.

Al buio, tutto acquista un “sapore” diverso: dal cibo che si può degustare durante la cena (da prenotare a parte, in aggiunta al percorso), al caffè, al profumo dei fiori, fino alla percezione dello spazio e di se stessi. Non si tratta, però, di una semplice simulazione della condizione di cecità: “Dialogo nel Buio” è più un modo per sperimentare come, in assenza di luce, gli altri sensi si attivano ancor più potentemente, restituendo un’esperienza più profonda della realtà e dell’interazione con gli altri partecipanti al percorso.

Il percorso di “Dialogo nel Buio” si sperimenta a gruppi di 8 persone, dai 6 anni in su (gli “under 18” possono partecipare solo se accompagnati da un adulto), più la guida. Non è, ovviamente, consentito portare con sé durante il percorso nulla di luminoso, inclusi cellulari e smartphone: tutti gli oggetti che potrebbero distrarre durante il percorso vanno depositati negli appositi armadietti prima d’iniziare.

Data la particolarità dell’esperienza, “Dialogo nel Buio” è, sì, accessibile anche a chi ha disabilità motorie, sensoriali o psichiche, ma con qualche accorgimento:

  • L’eventuale condizione di disabilità va segnalata al momento della prenotazione, per consentire di organizzare l’assistenza, qualora fosse necessaria. 
  • Chi utilizza stampelle o altri ausili per camminare può servirsi delle sedie a rotelle che vengono messe a disposizione direttamente in loco. 

Nel mese di agosto, “Dialogo nel Buio” si prende una pausa, ma la mostra/percorso riprenderà puntuale a settembre (per prenotare o per avere maggiori informazioni, consultate il sito web).

Non perdete l’occasione di fare quest’esperienza o regalarla ai vostri cari! Scoprirete che, anche per chi non vede, la vita non è necessariamente piatta o triste: è semplicemente diversa.