Se Barcellona occupa il primo posto tra le mie “città del cuore”, Lisbona, la capitale portoghese, la segue a pochissima distanza. L’ho visitata anni fa e sono rimasta letteralmente incantata dalla sua magia e dai paesaggi mozzafiato, nonché dalla cordialità della popolazione locale.
Certo, pensando a Lisbona, con le sue stradine strette, ripide, piene di ciottoli e, spesso, prive di marciapiedi, l’ultima cosa che le si assocerebbe è l’idea di accessibilità per chi ha difficoltà motorie dovute a disabilità, età o altro.
Eppure, negli ultimi anni, anche il Portogallo s’è impegnato molto per rendere accessibili ai turisti e, soprattutto, ai cittadini questa ed altre città. Certo, non si può cambiare l’orografia, ma si sta agendo laddove si può, a partire dalla rete dei trasporti pubblici. Oltre alla gran parte dei mezzi di superficie (incluso l’imperdibile tram 28) dotati di pedana per l’accesso di persone con difficoltà motorie, Lisbona ha una delle reti metropolitane più accessibili d’Europa (per fortuna, visto che per arrivare dall’ingresso ai binari sarebbe spesso necessario scendere parecchie rampe di scale…).
“Non ci sono per me fiori che siano pari al cromatismo di Lisbona sotto il sole”
Fernando Pessoa
Quanto a monumenti ed attrazioni, certo, se si è costretti ad utilizzare una sedia a rotelle, magari sarà difficile visitare il caratteristico quartiere dell’Alfama, ma a Lisbona c’è anche molto altro da vedere!
- Il Castelo de São Jorge, non proprio accessibilissimo per chi ha qualche difficoltà motoria, prevede percorsi ad hoc (e vari punti di riposo per riprendere fiato), nonché la possibilità di accedere con cani-guida per i non vedenti.
- Le cose vanno meglio in un’altra delle “tappe obbligate” per chiunque si rechi a Lisbona: il quartiere di Belém, totalmente pianeggiante e ben pavimentato, col suggestivo Mosteiro dos Jeronimos, dove la chiesa e la parte bassa del chiostro sono totalmente accessibili ed è disponibile un percorso tattile per non vedenti. E, già che ci siete, vorrete mica perdervi una capatina alla Confeiteria de Belém per gustare uno dei simboli della (buonissima!) pasticceria portoghese, i pastéis de nata (letteralmente, “paste di panna”)? Giammai!
- Un’altra parte della città totalmente accessibile è l’area in cui si tenne l’Expo ‘98, l’esposizione universale per la quale fu costruito il quartiere del Parque das Nações, bonificando una vecchia discarica sul Tago. Qui ci si può perdere tra giardini, bar, musei (tutti accessibili al 100%) e visitare l’Oceanário, il più grande acquario d’Europa.
- Anche buona parte del centro può essere visitata senza troppi problemi: dal Campo de Ourique, con le sue architetture liberty, alla trafficatissima Praça Marquês de Pombal, per arrivare all’Avenida Libertade e al Parco Eduardo VII.
- Volete scattare foto mozzafiato del panorama della città? Andate al Miradouro da Graça, totalmente accessibile 24 ore su 24.
- Ma non si può lasciare Lisbona senza aver fatto almeno altre due cose: una capatina alla Casa di Fernando Pessoa, il poeta e scrittore simbolo del Portogallo, nonché autore di una delle più belle guide sulla città, e una serata sulle note del fado, il canto del popolo portoghese che ha avuto in Amália Rodrigues l’interprete più celebre, che potete ascoltare dal vivo in moltissimi locali e ristoranti della città.
Vi è venuta voglia di visitare questa bellissima città? Tenete d’occhio il sito Portugal Acessível dell’Associação Salvador, una vera e propria “directory” dei luoghi accessibili in tutto il Portogallo, costantemente aggiornato anche grazie al contributo degli utenti…e attenti alla saudade!

Lisbona, Belém