Lavoro agile, un’opportunità per le persone con disabilità

Questo non è un lunedì come gli altri. Infatti, oggi inizia la Settimana del Lavoro Agile, che, proseguendo la tradizione instauratasi negli ultimi anni con la Giornata del lavoro agile, promuoverà, dal 22 al 26 maggio, modalità alternative (per l’appunto, “agili”) di lavoro, rispetto al tradizionale ufficio. Per i dipendenti delle aziende e degli enti pubblici che aderiscono all’iniziativa, per tutta la settimana, sarà possibile lavorare non solo dall’ufficio, ma anche da casa, da co-working o altre postazioni alternative. L’obiettivo di questa iniziativa è favorire una migliore qualità della vita dei lavoratori, riducendo lo stress derivante dagli spostamenti necessari per raggiungere i luoghi di lavoro, con un benefico effetto anche su traffico e qualità dell’aria delle nostre città.

Settimana del lavoro agile 2017

La locandina della Settimana del Lavoro Agile del Comune di Milano

Il “lavoro agile” (o “smart working“) può rappresentare un’ottima opportunità d’inclusione lavorativa (e, quindi, sociale) anche per le persone con disabilità, per le quali è spesso difficile conciliare i ritmi lavorativi e le esigenze di cura o di riposo fisico. Nei giorni scorsi, il Parlamento ha approvato la legge sul lavoro autonomo, che contiene importanti novità anche per quanto riguarda le norme che regolamentano questa modalità di lavoro, idonea a profili impiegatizi e manageriali. Il progresso tecnologico e l’utilizzo sempre più diffuso, in ambito aziendale, di piattaforme web, mobili e in cloud ha reso, ormai, in buona parte superato il vecchio modello di lavoro da svolgersi obbligatoriamente da un ufficio condiviso: infatti, è sufficiente una connessione Internet per poter lavorare e dialogare con i colleghi sparsi ovunque nel mondo in pochi secondi, come se fossero alla scrivania accanto.

lavoro agile smart working

lavoro agile: cosa prevede la legge?

In base alle nuove norme, è sufficiente un accordo scritto tra lavoratore e datore di lavoro per stabilire che il primo presterà la propria opera, a tempo determinato o indeterminato, con  il lavoro agile. Nel caso di accordo a tempo indeterminato, per fare marcia indietro rispetto alla modalità lavoro agile è necessario un preavviso non inferiore a 30 giorni, che sale a 90 giorni nel caso in cui il recesso da parte del datore di lavoro riguardi un rapporto di lavoro agile con un lavoratore con disabilità. Il passaggio alla modalità smart è risolvibile da entrambe le parti con preavviso. In presenza di un giustificato motivo, si può recedere senza preavviso nell’accordo a tempo indeterminato e prima della scadenza del termine nel caso di accordo a tempo determinato. Il tutto, senza disparità di trattamento rispetto ai colleghi che lavorano dall’ufficio e con il “diritto alla disconnessione“, vale a dire a pause e orari di lavoro non superiori ai limiti previsti dalla legge.

Rimangono ancora alcuni punti da definire meglio, ma questa novità rappresenta comunque un importante passo avanti verso modalità di lavoro più al passo coi tempi e, complessivamente, più rispondenti alle esigenze di tutte le tipologie di lavoratori.